Fascisti da Yuggoth by Lavie Tidhar

Fascisti da Yuggoth by Lavie Tidhar

autore:Lavie Tidhar [Tidhar, Lavie]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Acheron Books
pubblicato: 2021-03-02T15:50:12+00:00


“Primo, sai cosa fare.” Il maggiore fece un cenno alla guardia littoria che, senza preavviso, scattò in avanti e bloccò Yosief per i polsi.

“Ehi, che accidenti fai?”

“Niente di personale, Yosief. Tradire è la natura di voi selvaggi, non posso certo fidarmi. L’avrei fatto anche subito, ma mi servivi lucido e convinto fino alla cattura del Mutalib.” Sul volto dello scienziato si schiuse un ghigno. “Ora però non mi servi più. Primo, buttalo nella cella con la donnona, che si scannino a vicenda con i fobociti e togliamoci il pensiero.”

“Sissignore!”

Dekkeh guardò la scena come uno spettatore al cinematografo. Avrebbe voluto intervenire, ma non sapeva che dire, che fare. Yosief l’aveva tradito. E ora stava comunque per morire. Avrebbe dovuto odiarlo? Perdonarlo?

Che importava? Avevano perso. Proprio come i loro padri: erano valorosi, erano nel giusto, ma contro il gas mostarda non era servito.

Sentì il grido di Yosief che veniva scaraventato nella cella a fianco. Dopo quello che avevano appena scoperto, Terry l’avrebbe ammazzato ben prima che la motivasse il gas.

Si lasciò cadere in ginocchio.

Il maggiore fece un cenno lontano. “Poniamo fine a questo strazio, rilasciate il gas.”

Il clangore metallico si ripeté identico a prima, solo che stavolta fu sopra la sua testa. La ventola della bocchetta di aerazione cominciò a cigolare frenetica. Girava molto forte.

Shai, padrone della Fortuna, se hai un’ultima carta da giocare per il tuo servo più devoto, questo è un buon momento.

Sul volto del maggiore, appena al di là del vetro, apparve un’espressione di orrore. Guardava verso l’alto. Si voltò all’istante e fuggì come se scappasse da un leone.

What the hell? Che succede?

Dekkeh si avvicinò al vetro e guardò all’esterno.

Come se provenisse dalla parete sopra la vetrata della sua cella, una nube oscura si stava spandendo nel laboratorio.

Cosa?

Si voltò a scrutare la stanza dietro di sé. Niente. Dalla griglia di aerazione veniva solo il rumore frenetico della ventola, ma non stava uscendo nemmeno un filo di fumo.

Tornò a guardare il laboratorio, il maggiore si stava facendo largo a forza tra una dozzina di ascari che montavano la guardia in fondo alla sala. L’ufficiale si lanciò oltre una porta a tenuta stagna che si chiuse alle sue spalle con un tonfo.

I miliziani si guardarono dubbiosi.

Uno di loro dovette vedere il fumo, perché cominciò a indicare l’aria e tutti furono come colti da un attacco d’isteria. Si accalcarono alla porta di metallo, la presero a pugni, calci, spallate.

Uno imbracciò il fucile e sparò. Il proiettile rimbalzò con uno stridio e colpì in pieno petto uno dei commilitoni che si accasciò al suolo.

Un urlo attirò la sua attenzione. Dekkeh si voltò di scatto. Appena di là del vetro, la guardia littoria era rimasta ferma dove stava, incurante del gas che calava su di lei e degli ascari che ormai facevano fuoco all’impazzata. Teneva la schiena incurvata all’indietro e rideva folle.

“Per la Patria, per il Dux3, per la Vittoria finale!” Prolungò l’ultima vocale fino a che la mancanza di fiato la spense. Spalancò gli occhi e le labbra e inspirò il fumo come riemerso da un’apnea di ore.



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